Eleonora Bellocci

“A spontaneous and modern theatre that is fun to perform.”
Soprano Eleonora Bellocci on Theresia’s latest album release

By Emilia Campagna

April 30, 2024

Another gem has been added to Theresia’s already rich discography: CPO has recently released a two-CD box set featuring the recording of our performance of Domenico Cimarosa’s opera “Le Astuzie Femminili”, conducted by Alessandro De Marchi at the 2022 Reate Festival. To highlight this release, we caught up with the female protagonist, soprano Eleonora Bellocci.

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Eleonora Bellocci, tell us about Bellina, the role you sang in “Le Astuzie Femminili”: what are her characteristics from both a theatrical and vocal perspective?

Bellina is the classic example of a soprano whose character is inspired by the Commedia dell’Arte. It is easy to draw parallels with Goldoni’s character Mirandolina in “La Locandiera”: there’s a spontaneity, immediacy, and modern theatricality that makes it very fun to perform this character. The vocal line leans towards declamation and directness, lacking the virtuosic passages or grand melodies found in more serious or later repertoire.

Had you worked with Alessandro De Marchi before? What did you particularly appreciate about his artistic choices and way of working?

I’ve had the privilege of working with Maestro De Marchi before, and each time has been incredibly rewarding. What I appreciate most about his approach is his utmost respect for the score. He also pays meticulous attention to meeting the needs of each singer in terms of vocality, expressiveness and musical timing.

Cimarosa Theresia CPO Eleonora Bellocci
The vocal cast and Theresia Orchestra during the performance of “Le Astuzie Femminili”

What did you enjoy most about working with our orchestra?

I found great joy in collaborating with Theresia orchestra, particularly in the context of performing works from the 18th-century repertoire like “Le Astuzie Femminili.” Having both young artists in the orchestra and on stage injects the performance and this repertoire with a fresh vitality, as their enthusiasm and curiosity breathe new life into a language that may feel outdated to contemporary audiences. This aspect not only revitalizes the text, but also infuses the score with energy. Another element of richness of Theresia Orchestra lies in its diverse array of musicians, hailing from different origins and backgrounds, and each bringing a different cultural background converging into a kaleidoscopic performance.

What is your take on recordings versus live performances? Do you prefer one over the other?

I absolutely prefer live recordings: they may capture some inevitable imperfections due to their live nature, they preserve the genuine interpretation that only a performance in the theatre can offer. Take for instance Pavarotti, even recording in the studio, he insisted on performing in front of a small audience to evoke the best from himself. Basically, it is the human energy and warmth of a live performance that really make a difference!

What are the most important milestones in your career so far?

The most important moments of my career have been marked by debuts in the great operatic repertoire. These experiences always come with significant challenges and confrontations to engage with a long and rich tradition. From the Queen of the Night in Mozart’s “The Magic Flute” at the Teatro di Catania conducted by Maestro Gianluigi Gelmetti, whom I remember with affection, and Maestro Pierluigi Pizzi, to taking on the role of Gilda in Verdi’s “Rigoletto” at the Teatro Filarmonico in Verona, where I’ve been fortunate to establish a rewarding collaboration in recent years. Also, singing the role of Susanna in “Le Nozze di Figaro” at the Teatro Comunale di Bologna was another key moment. However, my career is still in its early stages and who knows what the future holds for me!

Your repertoire ranges from Baroque to Verdi: what kind of soprano are you?

I do not like to categorize artistically as I believe it can be limiting. However, I consider myself as a lyric-light soprano, which means I can’t think of singing the role of Verdi’s Aida as beyond my vocal range! Nevertheless, I believe that one must keep the door of possibilities open, respect one’s instrument and proceed calmly and patiently allowing for a natural maturation, vocal and interpretive growth over time. I love different range of repertoires, from the baroque – rich in vocal virtuosity – to the perfect musical balance of classical bel canto, and more romantic works for expressive intensity and dramatic momentum. I believe they all come together to make a complete artist.

What are your musical dreams? And tell us about your upcoming projects?

Definitely to debut many more roles from the tradition and beyond, the list is long and the space devoted to it would not be enough! But above all, I would like to maintain the curiosity and ingenuity that I put into the study of a new score, and to continue singing what is right for me for many years to come, observing how the result achieved changes and matures each time. Upcoming engagements include: my debut in the role of Zerlina in Mozart’s “Don Giovanni” at the Teatro Comunale di Bologna, soprano soloist in Petrassi’s “Magnificat” at the 86th Maggio Musicale Fiorentino Festival conducted by M° Daniele Gatti, and a my second upcoming debut as Musetta in Puccini’s “La Boheme” at the Arena di Verona conducted by M° Daniel Oren.

“Le astuzie Femminili” performed by Theresia under the baton of Alessandro De Marchi and a vocal cast composed of Eleonora Bellocci, Martina Licari, Rocco Cavalluzzi, Matteo Loi, Angela Schisano, can be purchased online or streamed on the major platforms.

Listen to “Le Astuzie Femminili” on Spotify

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“Una teatralità spontanea, immediata e moderna”. Eleonora Bellocci parla dell’ultima uscita discografica di Theresia

Eleonora Bellocci

Un’altra gemma si aggiunge al già ricco tesoretto discografico di Theresia: è stato recentemente pubblicato da CPO il cofanetto di due cd con la registrazione della nostra esecuzione dell’opera “Le Astuzie Femminili” di Domenico Cimarosa, andata in scena per il Reate Festival nell’ottobre 2022 sotto la direzione di Alessandro De Marchi. Per celebrare questa prestigiosa uscita discografica, abbiamo incontrato la protagonista femminile, il soprano Eleonora Bellocci.

Eleonora Bellocci, ci parli di Bellina, il personaggio delle “Astuzie femminili” da lei interpretato: che caratteristiche presenta da un punto di vista teatrale e della tecnica vocale?

Bellina è il classico esempio di soprano il cui carattere si ispira alla Commedia dell’Arte, e non è difficile trovare dei parallelismi con il personaggio di Mirandolina de La Locandiera di Goldoni: quindi una teatralità spontanea, immediata e moderna, molto divertente da interpretare. Proprio per questa ragione la vocalità è messa al servizio della parola, quindi la linea vocale si fa più declamata e schietta e non sono presenti virtuosismi o grandi melodie che invece fanno parte del repertorio serio o più tardo.

Aveva già lavorato con Alessandro de Marchi? Cosa ha apprezzato in particolare delle sue scelte artistiche e del suo modo di lavorare?

Avevo già avuto occasione di lavorare con il Maestro de Marchi ed è sempre stata una collaborazione proficua nel massimo rispetto della partitura da eseguire: esattamente questo è uno degli aspetti che apprezzo del metodo di lavoro del Maestro, oltre all’andare incontro alle esigenze del singolo cantante in termini di vocalità, espressività e tempi musicali.

Cosa le è piaciuto di più nel lavorare con la nostra orchestra?

Credo che le opere del repertorio del ‘700 come “Le Astuzie femminili” traggano beneficio dalla presenza sia in orchestra che sul palco di artisti giovani che possano infondere tutto il loro entusiasmo e curiosità nell’esecuzione. Essendo un linguaggio per noi ormai desueto c’è bisogno di una fresca vitalità per renderlo meno “polveroso” e coinvolgere appieno il pubblico. Questo aspetto è interessante non solo per il testo ma anche per la partitura musicale, e con la Theresia orchestra questo è stato possibile. Elemento di ricchezza poi è che questa orchestra raccoglie musicisti di diversa origine e provenienza ed ognuno di loro porta con sé un diverso bagaglio culturale che contribuisce ad una esecuzione caleidoscopica.

Che rapporto ha con le incisioni discografiche? Le ama o preferisce l’esibizione dal vivo?

Preferisco assolutamente le registrazioni dal vivo: magari riportano qualche inevitabile imperfezione dovuta alla presa diretta ma restituiscono la genuinità dell’interpretazione che solo un’esecuzione in teatro può dare. Non dimentichiamo che quando Pavarotti incideva in studio voleva sempre un piccolo pubblico per rendere al meglio. Sostanzialmente è una questione di energia e calore umani che possono fare davvero la differenza!

Quali sono state finora le tappe più importanti della sua carriera?

Le tappe più importanti della mia carriera corrispondono a debutti nel grande repertorio operistico perché costituiscono sempre grandi sfide e confronti con una lunga e importante tradizione del passato: dal ruolo della Regina della Notte nel “Die Zauberflöte” di Mozart al Teatro di Catania diretta dal Maestro Gianluigi Gelmetti che ricordo con affetto e dal Maestro Pierluigi Pizzi, a quello di Gilda nel “Rigoletto” di Verdi al Teatro Filarmonico di Verona, con il quale ho instaurato in questi anni una graditissima collaborazione, o ancora quello di Susanna ne “Le Nozze di Figaro” al Teatro Comunale di Bologna. Tuttavia la mia carriera è agli inizi e chissà cosa mi riserverà il futuro.

Il suo repertorio spazia dal Barocco a Verdi: lei che tipo di soprano è?

Non amo le catalogazioni e trovo difficile applicarle in ambito artistico, tuttavia essendo un soprano lirico-leggero non potrò mai pensare di eseguire il ruolo di Aida di Verdi! Ma credo che si debba lasciare aperta la porta delle possibilità, rispettare il proprio strumento e procedere con calma e pazienza affinché avvenga una naturale maturazione da un punto di vista vocale e interpretativo. Amo i diversi tipi di repertorio, dal Barocco ricco di virtuosismi vocali al più classico belcantistico per il gusto ed il perfetto equilibrio musicale fino al più romantico per l’intensità espressiva e lo slancio drammatico; credo confluiscano tutti a rendere un Artista completo.

Quali sono i suoi sogni nel cassetto musicalmente parlando? E i suoi progetti più imminenti?

Sicuramente debuttare ancora tanti ruoli della tradizione e non, la lista è lunga e non basterebbe lo spazio dedicato! Ma sopratutto vorrei continuare a mantenere nel tempo la curiosità e l’intraprendenza che metto nello studio di un nuovo spartito e cantare sempre ciò che è giusto per me per tanti anni ancora, osservando come cambia e matura il risultato raggiunto ogni volta. Tra i prossimi impegni figurano tappe importanti: debutto nel ruolo di Zerlina nel “Don Giovanni” di Mozart al Teatro Comunale di Bologna, soprano solista nel “Magnificat” di Petrassi nell’86° Festival del Maggio Musicale Fiorentino sotto la guida del M° Daniele Gatti e il doppio debutto in Musetta ne “La Boheme” di Puccini all’Arena di Verona diretta dal M° Daniel Oren.

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About Emilia Campagna

Journalist and musician, Emilia is a blogger for Theresia