La spalla di Theresia nei concerti 2015 è Klaudia Matlak: polacca, 26 anni, è con Theresia dal 2013 e si è subito imposta come uno degli elementi più importanti dell’orchestra. Quest’anno la direzione artistica l’ha scelta per il ruolo di primo violino e oggi che sono iniziate le prove dello stage a Lodi le abbiamo subito chiesto un commento “a caldo”: allora, com’è fare la spalla di Theresia? Cosa cambia nel suonare in orchestra? “Oggi è stato proprio il mio debutto come spalla qui in Theresia! L’esperienza di primo violino non è del tutto nuova per me, ma è sempre una bella responsabilità, un impegno importante: suonare come spalla chiede un tipo di energia e un tipo di ascolto che non è esattamente lo stesso di quando si suona come violino di fila. Si è in un certo senso il collegamento tra il direttore e gli altri musicisti dell’orchestra: e si devono anche incoraggiare, trascinare i propri compagni dando tutta l’energia che si ha. E’ una bella responsabilità e una grande soddisfazione, ecco.”
Con Theresia hai già suonato più volte: questo facilita le cose? “Sì, decisamente. Conoscersi a vicenda aiuta nel capirsi quando si suona, tante cose si semplificano, sono più immediate. Inoltre in orchestra tra le prime parti ci sono due colleghe, le mie amiche polacche, con cui ho suonato tantissimo: sono Agnieszka Papierska, che è primo dei secondi violini, e Maria Misiarz, primo violoncello. Abbiamo suonato molte volte in orchestra ma soprattutto in formazione da camera, quindi abbiamo un’intesa fortissima.”
Il tuo curriculum è ricco di corsi importanti: hai studiato a Verona con Stefano Montanari e Enrico Parizzi, in Polinia con Martyna Pastuszka, sempre approfondendo la prassi esecutiva sul violino barocco: lo strumento moderno ha spazio nella tua attività? “Il violino moderno l’ho studiato da quando avevo 8 anni e l’ho abbandonato a 20: quando ho iniziato a suonare barocco ho capito che il mio mondo era quello. Il repertorio, prima di tutto, ma poi soprattutto il suono, che con le corde antiche è tutto un’altra cosa: è qualcosa che va oltre il repertorio barocco, tanto che adesso mi sto spingendo a esplorare repertori meno antichi eseguendoli con strumenti con le corde di budello e sto studiando le Sonate di Brahms!”
Tre aggettivi per Theresia: “Giovane, fresca, flessibile! Per me è importante lavorare con persone dalla mente aperta, curiose, pronte a sperimentare e mettersi in gioco e qui trovo tutto questo.”
Quando non suoni il violino cosa ti piace fare? “Sono una sportiva, mi piace nuotare e andare in montagna – ma mi mancano le mie montagne polacche!”