Esplorare il repertorio del Settecento è una meravigliosa avventura: chi ha la curiosità di non fermarsi ai nomi più noti (Mozart, Haydn, Boccherini) ha la fortuna di scoprire un repertorio apparentemente inesauribile, frutto della creatività di compositori estremamente prolifici, che in vita ebbero grande successo presso le corti europee.
E’ il caso di Antonio Rosetti, all’anagrafe František Antonín Rössler, compositore ceco vissuto tra il 1750 e il 1792, nato quindi pochi anni prima di Mozart e morto un anno dopo. Destinato inizialmente al sacerdozio, entrò prima come contrabbassista nella cappella di corte del principe Kraft Ernst von Oettingen-Wallerstein, vicino ad Augusta; l’anno successivo vi diventò ufficialmente musicista di corte. Nel 1776, in occasione della morte della moglie del suo patrono, Rosetti compose e fece eseguire un Requiem. Nel 1781 viaggiò a Parigi, dove le sue composizioni, eseguite dalle migliori orchestre della città, fra i cui i famosi Concert Spirituel, ebbero molto successo. Nel maggio del 1782 tornò a Wallerstein e nel 1785 vi divenne Kapellmeister, succedendo a Joseph Reicha; nel 1789 diventò Kapellmeister di Federico Francesco I, duca del Meclemburgo-Schwerin a Ludwigslust. Qui la crescita della sua reputazione gli permise di ottenere importanti commissioni. Il 14 dicembre 1791 per commemorare la morte di Wolfgang Amadeus Mozart ridiede il suo Requiem del 1776. Nella primavera del 1792 si ammalò gravemente e il 30 giugno morì.
Compose molta musica strumentale, tra cui sinfonie e concerti: è particolarmente rinomato quello per corno, che secondo H. C. Robbins Landon fu preso a modello da Mozart per la composizione dei suoi quattro concerti per corno.
Franz Danzi nacque qualche anno dopo, nel 1763, e visse più a lungo: morì nel 1826 e dunque ebbe l’opportunità di affacciarsi su un mondo che velocemente andava cambiando e in cui anche i rapporti di committenza e la relazione tra compositori e pubblico si trasformarono profondamente. Figlio d’arte (il padre era il Innocenzo Danzi), la sua carriera attraversa la transizione fra classicismo musicale ed il primo periodo romantico. Da giovane conobbe Wolfgang Amadeus Mozart, compositore del quale egli aveva grande stima e considerazione; Danzi fu anche contemporaneo di Ludwig van Beethoven, nei riguardi del quale aveva impressioni contrastanti; egli fu infine mentore del giovane Carl Maria von Weber. Formato a Mannheim, girò l’Europa e fu kappelmeister a Monaco e Stoccarda. La sua musica copre quasi tutti i generi nell’ambito sinfonico e cameristico e oggi è ricordato soprattutto per i suoi Quintetti per fiati.
A entrambi gli autori è dedicato il concerto che domenica 16 settembre concluderà uno stage per soli fiati condotto da Paolo e Alberto Grazzi: lo stage residenziale, una delle “Accademie” del 2018, è l’occasione per un lavoro di “sezione” che permetterà ai nostri musicisti di perfezionarsi ulteriormente e di migliorare, attraverso l’esperienza cameristica, le loro prestazioni in orchestra.
Di Danzi verranno eseguiti i due Quintetti op. 56, entrambi composti nel 1821, e di Rosetti la Partita in fa maggiore B18 “pour la Chasse” (1785). Il concerto è in programma domenica 16 settembre alle ore 18.30 presso la Sala della Musica della Fondazione Maria Cosway edè inserito nella stagione “I Concerti della Cosway” promossa dall’associazione “La Lira di Orfeo”.