Mozart e Kraus si incontrarono? Conoscevano la musica l’uno dell’altro? In quest’intervista Bertil van Boer, autore del catalogo completo delle musiche di Joseph Martin Kraus, ci aiuta a cercare le affinità nascoste nascoste tra le pieghe delle musiche dei due autori, partendo da una delle composizioni inserite nel programma che Theresia Youth Orchestra suonerà per il Festival Risonanze.
Partiamo dalla Sinfonia Haffner, che come ci spiega Bertil van Boer “è forse il lavoro meno convenzionale composto da Mozart fino a quel momento. E’ pieno di ritmi bizzarri, compresa la lunga nota iniziale (che molti direttori non tengono per tutte e quattro le pulsazioni previste). In più, il primo tema viene variato nel momento in cui ci aspetterebbe di passare al secondo tema. Si tratta, a tutti gli effetti, di una serie di variazioni interne al movimento, cosa che Mozart non aveva praticamente mai fatto. Anche la data esatta della sua composizione è piuttosto problematica. Nasce come serenata ma ci lavora di nuovo dopo il Dicembre 1782. Fu eseguita come Sinfonia a Vienna il 23 Marzo 1783, una settimana e mezza prima che Kraus arrivasse a Vienna.”
Una coincidenza in effetti notevole: ad ascoltare in maniera ravvicinata la Haffner e la Sinfonia in Do minore sembra di ravvisare una somiglianza in quello che potrebbe essere il secondo tema: è una suggestione o c’è qualcosa di concreto? “Tornando alla Haffner, non c’è un vero e proprio secondo tema, ma una sezione di passaggio (le battute dalla 50 alla 57) che rispecchia uno dei meccanismi preferiti da Kraus (nella Sinfonia in Do minore e nei quartetti d’archi) una serie di sospensioni nei violini. Sembra esserci uno sprazzo dell’Ouverture dall’Ifigenia in Aulide di Gluck, che in effetti Mozart cita nella sua Ouverture dell’Idomeneo un anno prima. E’ un pattern comune ma allo stesso tempo particolare, dato che non appare altrove in Mozart, mentre Kraus lo usa continuamente. Dato che la Haffner era la sua Sinfonia più recente, se si incontrarono questo sarebbe stato uno dei pezzi mostrati da Mozart a Kraus. Penso che sia molto probabile che Kraus abbia perlomeno visto la partitura dell’Idomeneo, dato che più tardi Kraus ne trascrisse la Marcia del Primo Atto. Qualche indizio in più si potrebbe ravvisare nella cosiddetta Sinfonia “Linz”, in cui l’introduzione in tempo lento (la prima per Mozart) mostra tracce di un nuovo stile. Però bisogna dire che non ci sono citazioni nè di Mozart da parte di Kraus nè di Kraus da parte di Mozart: ma i nuovi elementi stilistici sono intriganti.”
Nessun documento ci parla di un incontro tra Mozart e Kraus: dobbiamo ritenere che non avvenne? “In realtà ci sono molte cose che possono esserci sfuggite, specialmente se si pensa che vissero molto vicini per alcuni mesi. Kraus non fa nemmeno menzione del suo incontro con Johann Friedrich Reichardt, either, ma dagli scritti di Reichardt sappiamo che lui e Kraus (assieme a Gluck) volevano uscire e andare in centro a Vienna ma la moglie di Gluck trovò un modo di evitare l’uscita. Inoltre Kraus entrò in una loggia massonica collegata con quella di cui faceva parte Mozart: due logge distinte, è vero, ma con sedi vicine e senza dubbio con molte connessioni. Quindi il soggiorno a Vienna di Kraus fu molto più complesso di quanto si possa immaginare. Credo proprio che altre informazioni potranno venire alla luce.”