Non c’è solo musica nello “Zoroastro” di Gianni Di Capua: nei concerti di questa sera e domani a Rimini, e ancora di più nel film-concerto che sarà prodotto con i materiali girati in questi giorni e che verrà poi distribuito internazionalmente, ci sono sia la danza che – soprattutto – la recitazione. Le parole di Giacomo Casanova accompagnano la musica, parole tratte dalle lettere come dall’autobiografia del letterato e avventuriero veneziano: e a dare corpo a queste parole sarà l’attrive Galatea Ranzi. Una donna, e non un uomo, perchè, come spiega Gianni Di Capua nella sua intervista “non volevo che un eventuale interprete maschile fosse assimilato, anche se involontariamente, a Casanova. A contare è il testo e colui che lo interpreta. Come per un testo musicale, poco importa se il suo interprete è maschio o femmina. Poi, nel dettaglio, la scelta di Galatea Ranzi è maturata in ragione della sua grande esperienza e versatilità professionale, capace di cimentarsi su ruoli interpretativi più disparati e per certi versi audaci, una personalità in grado di esprimersi fra teatro, soap opera e cinema, un’esperienza singolare derivatagli dal durissimo tirocinio trascorso sotto la guida di Luca Ronconi. Un’attrice a proprio agio con i diversi linguaggi della recitazione era quindi l’ideale interprete di un impianto di testi casanoviani variegato, inedito e, soprattutto, distante dallo stereotipo del grande seduttore che la tradizione ha consacrato o, a seconda dei punti di vista, relegato.”
Galatea Ranzi è attrice dalla forte e plastica personalità: da quando Luca Ronconi, che era stato suo insegnante all’Accademia Silvio D’Amico e aveva diretto il suo saggio finale, L’amore allo specchio (1987), un fascinoso testo barocco secentesco di G. B. Andreini, la fece debuttare appena diplomata, nel 1988, come protagonista della Mirra di Alfieri allo Stabile di Torino, non ha mai perso l’occasione di confermare il suo straordinario talento d’attrice. Ronconi le ha sempre affidato ruoli importanti nei suoi successivi spettacoli, da Misura per misura (1988), Strano interludio (1989), Gli ultimi giorni dell’umanità (1991), Questa sera si recita a soggetto (1995), fino a Lolita (2000) e Il candelaio (2000). Ha collaborato anche con altri registi come il greco Theodoros Terzopoulos, Cesare Lievi, Massimo Castri.
Nel mondo del cinema esordisce con i fratelli Taviani con Fiorile (1993), in seguito è tornata sul set con Cristina Comencini in Va’ dove ti porta il cuore, con Tonino De Bernardi e con la regista portoghese Teresa Villaverde nel film Agua e sal continuando ad alternare il set e il teatro, fino a La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino.
Attrice capace di spaziare dal cinema al teatro, Gianni Di Capua l’ha voluta per questo progetto, che vede la nostra orchestra progagonista musicale sotto la direzione di Claudio Astronio. E questa sera.. “Ciak, si gira”!