Intervista con la “spalla” dell’orchestra Maria Kaluzhskikh
E’ Maria Kaluzhskikh la spalla di Theresia Youth Baroque Orchestra nello stage autunnale in corso in questi giorni a Rovereto e che vedrà la compagine impegnata nella Finale del Premio Bonporti: 31 anni, alle spalle lunghi studi al Conservatorio di Mosca, cui sono seguiti due anni di perfezionamento a Vienna e recentemente un corso specialistico in violino barocco alla Scuola Civica di Milano con Stefano Montanari. L’abbiamo incontrata per farci raccontare la sua esperienza con Theresia: “Ho fatto le audizioni lo scorso gennaio e sono stata presa: per lo stage e i concerti estivi ho avuto l’incarico di primo dei secondi violini; in questa occasione invece sono spalla, konzertmeister, ed è una grande soddisfazione.”
Com’è suonare in Theresia? “Una bellissima esperienza: Claudio Astronio è un grande musicista, ha una visione dell’orchestra davvero interessante; inoltre a me piace suonare in un ensemble formato da persone giovani: c’è una grande voglia di suonare, una bella energia in persone che hanno alle spalle già importanti esperienze professionali ma che allo stesso tempo hanno ancora da imparare e non si adagiano sugli allori… C’è molto entusiasmo, io vedo il fuoco negli occhi dei miei colleghi in orchestra!”
Theresia è impegnata nella Finale del Premio Bonporti, questo significa che dovrà suonare lo stesso repertorio (due concerti di Vivaldi e uno di Bonporti) con tre diverse soliste: come ci si prepara a una situazione così particolare?
“E’ sicuramente un lavoro impegnativo: c’è una prima fase in cui si preparano per così dire le “basi”, ovvero l’intonazione, l’insieme, si studia per raggiungere la massima concentrazione e il miglior affiatamento dell’orchestra. Ogni solista però può dare la sua impronta e imporre scelte esecutive che determinano differenze anche significative a livello di articolazione, stacco dei tempi, dinamica: Vivaldi permette una grande libertà in questo senso e di solito si prendono appunti con matite di tre colori diversi per non fare confusione! Noi comunque dobbiamo partire dal presupposto che siamo al servizio di ciascuno dei tre solisti, aiutarli a realizzare al meglio la loro interpretazione.”
Che tipo di lavoro implica rivestire il ruolo di spalla?
“Io sono spesso primo violino in ensemble cameristici, sono stata primo dei secondi in Theresia, ma è la prima volta che copro il ruolo di spalla, di konzermeister, in orchestra ed è sicuramente più impegnativo: è un’esperienza che mi mette alla prova, che mi costringe a dare il massimo. Come spalla mi sento responsabile dell’orchestra, anche perchè suoniamo senza direttore: è un ruolo che richiede molta autorevolezza, perchè se dici qualcosa devi esserne sicuro e convincente, in modo che tutta l’orchestra ti creda e ti segua. C’è da dire che nel caso dei concerti per violino e orchestra questo ruolo passa poi al solista, in una sorta di passaggio ideale di consegne: è comunque un’esperienza straordinaria e molto impegnativa.”