Sorriso contaglioso, risata freschissima, Magdalena Rosa Dür siede tra le fila della Theresia Youth Baroque Orchestra come primo violoncello: ma quando c’è da provare il Concerto per violoncello e orchestra di Haydn prende il suo strumento e avanza al centro, nella posizione della solista: perchè il direttore artistico Mario Martinoli e il direttore musicale Claudio Astronio, dopo averla conosciuta alle audizioni primaverili, hanno deciso non solo di prenderla in orchestra, ma di darle il ruolo di rilievo che il suo talento merita.
Noi l’abbiamo incontrata per sapere qualcosa in più su di lei: “Ho 24 anni” ci racconta “e sono nata in Austria: nel mio Paese ho svolto gli studi al Conservatorio, poi cinque anni fa mi sono trasferita in Svizzera, a Zurigo, dove ho conseguito un Bachelor e dal prossimo settembre sarò a Berna per proseguire il mio perfezionamento.”
Quando hai iniziato a suonare secondo la prassi storicamente informata? “Due anni fa. In Austria ho studiato violoncello moderno e comunque non avevo avuto occasione di entrare in contatto con l’esecuzione su strumenti originali. In Svizzera a un certo punto ho dovuto scegliere una materia complementare nel mio corso di violoncello e ho scelto prassi esecutiva barocca: mi si è aperto un mondo, in particolare studiando le Suites di Bach. Una meraviglia!”
Cos’è cambiato esattamente? “Naturalmente le Suites di Bach le avevo già suonate con il violoncello moderno, ma usando lo strumento antico, con l’arco barocco, che è diverso per forma e per modo di tenerlo, ciò che fino a quel momento mi era sembrato difficile è diventato improvvisamente più facile: le articolazioni delle frasi, in particolare, sono diventate naturali, ovvie.”
Insomma, è nata una passione? “Sì, tanto che ho pensato di lasciare lo strumento moderno: ma è una decisione sofferta, perchè amo così tanto il repertorio romantico (i Trii di Schubert, le Sonate di Brahms e Rachmaninov ad esempio) che abbandonarlo del tutto mi sembra impossibile. Così, cerco di fare entrambe le cose, ma credo che a un certo punto dovrò scegliere.”
Cosa desidereri per il tuo futuro? Una carriera da solista, l’attività in un ensemble da camera, lavorare in orchestra? “Amo moltissimo la musica da camera, ma mi piace anche moltissimo suonare in un’orchestra raccolta come Theresia: l’atmosfera è vivace, si lavora bene.”
Come hai conosciuto la Theresia Youth Baroque Orchestra? “E’ stato Alex Jellici (violoncellista di Theresia, ndr) che studia con me a Zurigo, a spronarmi a fare l’audizione. All’inizio non ero convinta, oltre tutto la notte prima dell’audizione ho suonato a un matrimonio e sono tornata a casa alle due! La mattina dopo non avevo nessuna forza di arrivare dall’Austria a Bolzano ed è stato mio padre ad accompagnarmi in macchina e a convincermi a fare l’audizione!”
Audizione che poi è andata benissimo: ti sei presentata per un posto in orchestra e ti sei sentita chiedere se volevi fare la solista. E’ stata una bella sorpresa per te? “Una grandissima sorpresa! E lo è ancora, in un certo senso. E’ stato anche un impegno considerevole, perchè io avevo studiato e suonato il concerto sul mio violoncello moderno, ma ho dovuto ristudiarlo per riuscire ad eseguirlo sullo strumento antico, che ha dimensioni differenti.”
Come ti trovi in questi primi giorni di prove con Theresia? “Benissimo. Mi sembra che grazie alla direzione di Astronio e al bel clima che c’è tra di noi questa sia un’orchestra in cui sia facile mettere insieme le cose. Astronio poi ha una direzione vivace, energica, non c’è modo o pericolo di essere pigri. Insomma, tutte le sensazioni sono positive!”