“Questa musica è antica, ma vive dell’entusiasmo e dell’energia di chi la suona”: Mario Martinoli, direttore artistico del Premio Ferrari e fondatore della Theresia Youth Baroque Orchestra non nasconde la soddisfazione per una serata che suggella e corona un percorso tutto all’insegna della promozione dei giovani. La prima serata della Finale del Premio Ferrari è occasione per ricordare le sedici passate edizioni del “Premio Bonporti” organizzato dall’Accademia di Musica Antica (guidata da Romano Vettori) che quest’anno, con il “Ferrari”, aggiunge un tassello importante alla propria attività. Più di 500 musicisti sono passati da Rovereto per partecipare ai concorsi organizzati dall’Accademia di Musica Antica, portando il nome della città nel mondo e facendo del “Premio Bonporti” (e, in futuro, del “Premio Ferrari”) l’evento musicale roveretano più conosciuto internazionalmente.
E la serata ha segnato anche un deciso successo per la Theresia Youth Baroque Orchestra al suo debutto assoluto: un lungo e caloroso applauso ha accompagnato le esecuzioni dell’orchestra. La compagine giovanile era guidata da Claudio Astronio, suo direttore musicale permanente, e affiancava i quattro finalisti del Premio Ferrari (il bulgaro Assen Boyadjiev, la rumena Nicoleta Ion, la francese Elizaveta Miller e la russa Olga Pashchenko) nell’esecuzione del Concerto K 271 di Mozart, e di Giacomo Gotifredo Ferrari il Concerto n. 1 op. 5 e il “Capriccio” op. 28.
Una prova impegnativa, per il debutto dell’orchestra, che si è misurata in parte con un repertorio pressochè inedito (il Concerto op. 5 di Giacomo Gotifredo Ferrari) ma soprattutto ha dato prova di notevole affiatamento e capacità di entrare in sintonia con i diversi tagli interpretativi dati dai concorrenti. Tante infatti le differenze di approccio (chi più teatrale, chi più brillante, chi ha dato maggior peso all’espressività) che il pubblico ha potuto cogliere, motivo di particolare interesse nell’articolazione della Finale.